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Il volontariato

Il Trentino è terra di volontariato. Lo è stato anche nel tempo, seguendo l’evoluzione della società e della vita delle comunità locali. La nascita dei pompieri pubblici comunali nel XIX secolo segna l’avvio delle attività di volontariato volte alla difesa dagli incendi e dalle calamità. Sempre nel secolo scorso, nel 1872, la nascita della Società alpina del Trentino avviò una forma di volontariato legato alla conoscenza e alla salvaguardia dell’ambiente montano. Guerre e fascismo produssero notevoli ostacoli all’organizzazione e all’autonomia delle realtà associative, ma dal secondo dopoguerra il volontariato trentino ha conosciuto una crescita continua. Tra le tappe fondamentali la creazione dei NU.VOL.A. sorti in seguito al terremoto del Friuli.

Cronologia in dettaglio

12 agosto 1840: viene approvato il Regolamento per i comuni rurali del Circolo di Rovereto, che attesta l’esistenza di pompieri volontari nei comuni trentini

28 novembre 1881: viene emanata la legge imperiale che rende possibile istituire in ogni nucleo abitato con almeno 50 case un Corpo di pompieri pubblici

giugno-luglio 1915: le autorità imperiali sciolgono le associazioni sospette di “irredentismo”

1918: viene costituita a Trento una sezione del Corpo giovani esploratori italiani (scout)

1920: la S.A.T. (Società degli alpinisti tridentini) entra nel Club Alpino Italiano

gennaio 1927: il regime fascista mette al bando tutte le associazioni giovanili

1945: sorgono in Trentino le Associazioni cristiane lavoratori italiani (A.C.L.I.)

1952: nasce il Soccorso alpino della S.A.T.

maggio 1976: massiccia partecipazione dei membri dell’Associazione nazionale alpini alle operazioni di soccorso dei terremotati del Friuli. Da quest’esperienza nascono i Nuclei di volontariato alpino (NU.VOL.A.)