Il “patto di garanzia”, recepito dalla legge di stabilità 2015, disciplina in via esclusiva i rapporti finanziari tra Stato, Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e Province di Trento e Bolzano, prevedendo che:
- la disciplina del concorso agli obiettivi della finanza pubblica si basa su un criterio di ripartizione dei contributi fondato sull’incidenza del prodotto interno lordo di ciascuna provincia sul prodotto interno lordo regionale, riflettendone così la rispettiva capacità economica
- fino al 2017 il concorso agli obiettivi di finanza pubblica annuo a carico del bilancio della Provincia di Trento si suddivide in un concorso in termini di accantonamenti sul bilancio statale e di obiettivi di miglioramento del patto di stabilità nazionale per una cifra pari a 837 milioni di euro ed in un concorso a titolo di riserve all’erario, pari a circa 180 milioni di euro
- il totale complessivo è pari a circa 1.017 milioni di euro all’anno; considerando gli effetti sia del “patto di garanzia” che dell’accordo di Milano, la Provincia di Trento si è impegnata a versare allo Stato fino al 2017 più di un miliardo e mezzo di euro all’anno (circa 1.585 milioni di euro) per contribuire al risanamento dei conti pubblici
- dal 2018 viene meno il vincolo del patto di stabilità (da tale data troverà applicazione la disciplina concernente gli equilibri di bilancio introdotta a livello nazionale nel 2012 che ha recepito la riforma costituzionale in materia di finanza pubblica emanata nello stesso anno); dal 2019 vengono meno le riserve all’erario
- dal 2018 il contributo finanziario sarà dunque di 981 milioni di euro all’anno; i contributi indicati provengono interamente dal gettito fiscale prodotto sul territorio provinciale
- lo Stato potrà però aumentare la somma unilateralmente fino ad un massimo del 20%, solo sugli accantonamenti, per periodi di tempo limitati e per motivi prestabiliti
- lo Stato si impegna a restituire alla Provincia la riserva all’erario per gli anni dal 2014 al 2017, a partire dal 2019, in rate da 20 milioni all’anno
- le Province di Trento e Bolzano rinunciano ai ricorsi pendenti dinanzi alla Corte costituzionale per le violazioni delle proprie prerogative di autonomia, verificatesi successivamente all’accordo di Milano (per un valore di più di 3 miliardi di euro per Provincia)
- il “patto di garanzia” ha valore di esaustività per quanto riguarda la disciplina dei rapporti finanziari tra Stato e Province autonome, e si aggiunge a quanto già previsto dall’accordo di Milano
- oltre a tale concorso agli obiettivi di finanza pubblica, la Provincia di Trento (lo stesso vale per quella di Bolzano) con la parte residua del gettito fiscale prodotto in loco provvede al finanziamento ed alla gestione di tutte le sue competenze, previste dallo Statuto speciale e progressivamente introdotte negli anni dalle relative norme di attuazione, che sono finanziate con i tributi riscossi nel territorio provinciale senza gravare sul bilancio dello Stato.